Programma regionale di ricerca e prevenzione del randagismo (da attivare nel 2021)

Programma regionale di ricerca e prevenzione del randagismo (da attivare nel 2021)

Programma regionale di ricerca per migliorare la qualità dell’Anagrafe Canina e altri interventi, di prevenzione del randagismo - anno 2018 ex art. 208 e 211 della LR 11/2015 attraverso:
1. Incentivazione dell’applicazione del microchip e conseguente iscrizione dei cani in anagrafe, attraverso una campagna straordinaria di applicazione gratuita del microchip sui cani dei privati cittadini;
2. Intensificazione delle operazioni di vigilanza e controllo sulla popolazione canina per verificarne l’iscrizione in anagrafe;
3. Incentivazione dell’adozione dei cani presenti nei canili attraverso progetti che ne aumentino l’indice di adottabilità;
4. Supervisione sui tassi di affidamento annuale che devono essere rispettati dai canili rifugio e dai canili privati, convenzionati adibiti a canile rifugio;
5. Valutazione dell’opportunità di superare il sistema attualmente in vigore di remunerazione dei canili secondo il criterio della tariffa minima per il mantenimento giornaliero dei cani nei canili o, in alternativa, adottare una modalità di ripartizione, (pro capite popolazione umana) tra comuni associati, degli oneri relativi al mantenimento complessivo dei canili.
Tutto ciò per consentire l’avvio di un piano di restringimento progressivo dell’offerta dei canili secondo criteri di progressiva aggregazione comprensoriale e/o sovra comprensoriale;
6. Controllo dei canili autorizzati e non autorizzati per verificarne le condizioni igienico-sanitarie e lo stato di benessere degli animali ospitati ad opera dei servizi veterinari delle aziende ASL;
7. Verifica delle convenzioni in essere tra comuni e gestori dei canili per valutare eventuali margini di ottimizzazione circa le risorse attualmente erogate dalle amministrazioni comunali in previsione del piano triennale di prossima emanazione a cura del Servizio Prevenzione, Sanità Veterinaria e Sicurezza Alimentare;
8. Attuazione di una campagna di informazione, sensibilizzazione e promozione da sviluppare in modo integrato tra i vari Enti coinvolti (Regione, Provincia, Aziende USL, Comuni, Università, Associazioni per la Protezione degli Animali).

Il gruppo di lavoro sta preparando il Piano Triennale 2019/2021 che ci vede coordinatori delle attività.

AZIONI

INCENTIVAZIONE DELL’APPLICAZIONE DEL MICROCHIP
Al fine di incentivare l’applicazione del microchip sui cani di proprietà, i Servizi Veterinari di Sanità Animale dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende USL in collaborazione con i veterinari L.L.P.P. iscritti all’Ordine della Provincia di Perugia e di Terni e autorizzati all’iscrizione degli animali di affezione nell’Anagrafe Canina Regionale (ACR), effettueranno nel periodo settembre/ottobre 2018, presso gli ambulatori veterinari pubblici e privati, l’inserimento dei microchip a titolo gratuito per il proprietario del cane. I Servizi Veterinari di Sanità Animale dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende USL, prevedranno un orario di apertura al pubblico giornaliero, dal lunedì al sabato dalle ore 9,00 alle ore 13,00, ed il martedì e giovedì anche dalle ore 16,00 alle ore 18,00 di tutte le strutture veterinarie USL presenti sul territorio di competenza, nei periodi di microchippatura gratuita riportati. Le Aziende sanitarie provvederanno all’acquisto dei microchip necessari alla campagna, secondo la stima effettuata sul numero storico dei microchip applicati ai cani negli ultimi due anni a livello regionale; i trasponder saranno distribuiti ai Servizi di Sanità Animale delle Aziende USL, che provvederanno alla successiva distribuzione ai veterinari L.L.P.P., garantendo la tracciabilità dei lotti assegnati. In tale periodo il proprietario del cane potrà aggiornare, senza incorrere in sanzione, i dati relativi all’esistenza in vita del proprio animale al fine di migliorare la qualità dei dati raccolti nel SIVA.


INTENSIFICAZIONE DELLE OPERAZIONI DI VIGILANZA E CONTROLLO
Il Tavolo tecnico sopracitato dovrà elaborare un programma annuale di intensificazione delle operazioni di vigilanza e controllo sulla popolazione canina per verificarne l’iscrizione in anagrafe, da effettuarsi subito dopo i periodi di microchippatura gratuita. Tale programma dovrà essere preferibilmente concertato e realizzato in collaborazione con la Polizia Municipale e Guardie zoofile, e dovrà prevedere l’intensificazione di attività di controllo in specifici periodi dell’anno e in luoghi strategici, al fine di ottenere il miglior risultato possibile. L’esigenza di coordinare tutte le forze in campo è di importanza fondamentale per ottimizzare l’efficacia dei controlli e delle attività connesse al fenomeno del randagismo.

INCENTIVAZIONE DELLE ADOZIONI DEI CANI PRESENTI NEI CANILI ATTRAVERSO PROGETTI CHE NE AUMENTINO L’INDICE DI ADOTTABILITÀ’ “PROGETTO RANDAGIAMO”
L’obiettivo è quello di garantire la formazione continua di cani ospitati nei canili mediante il progetto RandAgiamo, al fine di favorire al massimo la loro adottabilità e quindi il loro inserimento in contesti che ne garantiscano salute e benessere, attraverso il miglioramento delle loro caratteristiche comportamentali e la valorizzazione del rapporto uomo-cane. Va in questo senso l’esperienza acquisita con il modello operativo che la Azienda USL Umbria 1 ha realizzato presso il canile sanitario di Collestrada in convenzione con il Laboratorio di Etologia e Benessere Animale (LEBA) del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Perugia dove, tale approccio, negli ultimi anni, ha ottenuto un incremento delle adozioni di circa il 20% rispetto agli anni precedenti, soprattutto di cani adulti che risultano essere più difficilmente adottabili rispetto ai cuccioli. Di conseguenza, si ritiene necessario estendere progressivamente il progetto a tutti i canili sanitari ed eventualmente anche ai rifugi presenti sull’intero territorio regionale. Per quanto sopra, la Regione Umbria ha reiterato la Convenzione con il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Perugia anche per gli anni 2018 e 2019.


INCENTIVAZIONE DELLE ADOZIONI DEI CANI PRESENTI NEI CANILI ATTRAVERSO PROGETTI CHE NE AUMENTINO L’INDICE DI ADOTTABILITÀ’ “PROGETTO SPORTELLO A 4 ZAMPE”
Lo Sportello a 4 zampe nasce nel 2001 come progetto di comunicazione per sensibilizzare le istituzioni, le associazioni, gli organismi pubblici e privati, i cittadini su temi che riguardano gli animali, il loro benessere, la loro tutela e la convivenza con essi. Dal 2009 lo Sportello a 4 zampe utilizza il social network Facebook che consente rapporti diretti e immediata interazione con gli utenti. L’obiettivo dell’anno era rendere lo Sportello a 4 zampe unico strumento di comunicazione utilizzato dalle istituzioni competenti, per favorire le conoscenze della popolazione rispetto ai diritti degli animali e ai doveri dei detentori, la pubblicizzazione degli interventi istituzionali di sensibilizzazione, la diffusione di immagini digitali dei cani dei canili al fine di renderli più facilmente adottabili. Tale sportello dovrà implementare una funzione multilingue per facilitare le adozioni anche per chi risiede all’estero e vuole adottare un cane presente in un canile umbro, ma anche per una quota significativa di stranieri residenti in Italia.

INDIVIDUAZIONE DEI TASSI DI AFFIDAMENTO ANNUALE CHE DEVONO ESSERE RISPETTATI DAI CANILI RIFUGIO E DAI CANILI PRIVATI CONVENZIONATI ADIBITI A CANILE RIFUGIO
Al fine di semplificare l’applicazione della normativa regionale che disciplina questo particolare settore si è ritenuto opportuno definire una aliquota delle adozioni pari al 15% dei cani presenti ad inizio anno presso ogni canile rifugio. Tale aliquota sarà rivalutata nell’atto di programmazione triennale. Per chiarezza: se un canile rifugio al 1 gennaio ha ricoverati 100 cani al 31 dicembre dovranno essere presenti 85 cani. I nuovi ingressi, dovranno essere tutti adottati, non entrano pertanto nel calcolo dell’indicatore. In altri termini nel canile dell’esempio alla fine dell’anno dovranno essere presenti solo 85 cani. I Comuni potranno dall’anno corrente prevedere una riduzione dei compensi ai gestori di almeno una quota per un valore pari al superamento dell’indicatore. In altri termini ove opera un sistema a retta giornaliera alla fine del primo anno i comuni potranno riconoscere se il canile non ha raggiunto l’obiettivo dell’85%, attestandosi ad esempio al 90%, solo l’importo dell’indicatore programmato (85%) trattenendo il differenziale tra il dato reale (90%) e quello programmato: cioè il 5%. Il mancato rispetto del tasso di affidamento si configura come un’inadempienza rispetto alle convenzioni stipulate. Nel piano triennale sarà proposto obbligatoriamente uno schema di convenzione tipo per la gestione omogenea in ambito regionale dei rapporti tra Comuni e Gestori nell’ottica del più ampio contenimento del randagismo.

STABILIRE NUOVE REGOLE PER IL MANTENIMENTO GIORNALIERO DEI CANI NEI CANILI AI FINI DEL BENESSERE ANIMALE E CONTRASTARE LA PERMANENZA NEI CANILI
La tariffa minima per il mantenimento di un cane all’interno di un canile rifugio sino ad oggi adottata non sembra avere funzionato. Anzi potrebbe in alcuni casi aver favorito la cronicizzazione degli ospiti nei canili, pertanto è opportuno tentare altre strade al fine di spingere i gestori dei canili privati convenzionati a tenere meno tempo possibile i box occupati dai cani, favorendo così una maggiore possibilità di affidamento degli stessi. A tal uopo potrebbe essere presa in considerazione una modalità di ripartizione degli oneri del canile, secondo un criterio di ripartizione pro capite su popolazione umana tra i comuni associati A ciò si dovrà accompagnare l’avvio di un piano di restringimento progressivo della offerta dei canili.

CONTROLLO DEI CANILI PER VERIFICARE LE CONDIZIONI IGIENICO-SANITARIE E LO STATO DI BENESSERE DEGLI ANIMALI OSPITATI
L’obiettivo è quello di far rimanere attivi solo quei canili rifugio che rispettino integralmente le norme previste dalla D.G.R. 1073/2012, prevedendo il controllo di tutti i canili rifugio presenti sul territorio regionale. Il controllo, coordinato dai Servizi Veterinari del Dipartimento di Prevenzione delle Aziende Unità Sanitarie Locali, dovrà essere effettuato congiuntamente con la Polizia Municipale.

VERIFICA DELLE CONVENZIONI IN ESSERE TRA COMUNI E GESTORI DEI CANILI PER VALUTARE EVENTUALI MARGINI DI OTTIMIZZAZIONE CIRCA LE RISORSE ATTUALMENTE EROGATE DALLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI IN PREVISIONE DEL PIANO TRIENNALE
In collaborazione con l’ANCI è stata promossa una rilevazione dei rapporti in essere tra i Comuni ed i rispettivi Gestori dei canili per acquisire ogni informazione utile a migliorare la governance del fenomeno in osservazione. Poiché le risorse investite in questo settore sono piuttosto ingenti è opportuno acquisire il maggior numero di informazioni possibili per definire delle linee strategiche che permettano di contrastare in maniera efficiente il fenomeno

COMUNICAZIONE E DIVULGAZIONE DEL PRESENTE PROGRAMMA DI INTERVENTI.
Questo programma verrà accompagnato da una campagna di informazione, sensibilizzazione e promozione da sviluppare in modo integrato tra i vari Enti coinvolti (Regione, Provincia, Aziende USL, Comuni, Università, Associazioni per la Protezione degli Animali).